PERCHÉ I SOGNI SONO L’ANIMA DEL MONDO…

Valentina Giannicchi Pittrice

valentina-giannicchi4Valentina nasce a Frosinone il 21 Febbraio. Inizia il suo percorso artistico a circa 15, con la tecnica ad olio.  Dopo la maturità presso il Liceo Scientifico sperimentale Brocca Francesco Severi di Frosinone, a 21 anni consegue la Laurea con Lode in Filosofia e discipline artistico-letterarie (tesi in Estetica con il Prof. Giuseppe Di Giacomo  presso La Sapienza, 2002). Si laurea poi in Disegno Industriale (Facoltà di Architettura “L.Quaroni” La Sapienza) con tesi in Disegno Automatico applicato alla Scenografia con l’Arch. Graziano Mario Valenti; in seguito consegue la Laurea Magistrale in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti e delle Architetture d’Interno (Facoltà di Architettura “L.Quaroni” La Sapienza) tesi in Storia dell’Architettura con la Prof.ssa Antonella Greco sul tema “Luce e Architettura in tre edifici dell’E42″ disponibile presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma. Architetto Junior  nel 2011 con un progetto di allestimento per una mostra di scultura presso gli edifici del Mattatoio di Roma. Qui riceve il giudizio di Futurismo Barocco.

Paintings

Le prime opere risalgono al 1997 con la tecnica olio su tela e rispettano il cosiddetto Simbolismo Orfico; si descrivono Facce lesse, ovvero volti gialli immersi in paesaggi onirici. La Crocifissione alle ore 15 e La Crocifissione alle ore 18 segnano in verde e oro il momento dell’oblio. Il Cristo è giallo, colore del sole e della vita e la croce è il Tau, croce di San Francesco e simbolo biblico. Ma la migliore opera dei primi anni è senza dubbio Venere esce dalle acque. Sono anni questi in la pittrice realizza una serie di opere dai toni gotici affinando molto le sue capacità tecniche.

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Dopo una breve pausa inizia la fortunata serie BodyLine2006 che ha per tema il corpo. Le opere sono elaborate in bianco e nero più un colore. Progetto che fonde arte e design. La serie pittorica BodyLine2006  nasce da uno studio grafico inerente alla fotografia. Si ricerca la formalità della curva corporea attraverso una visione Pop. L’inquadratura assume spesso prospettive asimmetriche che focalizzano l’attenzione sul dettaglio. Un lavoro di design che rende omaggio, sullo sfondo, alle migliori ispirazioni informali. L’icona che marchia la serie è l’opera Lolli’s Lips che assurge ad una sensualità fumettistica. Ne deriva un Pop romantico che delinea nella sfumatura un gusto neoclassico. Le opere sono tutte firmate con il logo VJ ovvero Valin Januac.  La serie si compone inoltre dei cosiddetti Details: studi ravvicinati nel dettaglio della sensualità femminile. SERIE BODYLINE2006

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Affinando sempre più le sue capacità Valentina prosegue lo studio della pittura e sviluppa nuovi modelli. Approda alla realizzazione delle Ninfe qualche anno più tardi: cambia il suo registro artistico. Ora le protagoniste indiscusse sono donne mitologiche o citazioni auliche.

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E’ del 2013 la Ninfa Fuggitiva: la Giannicchi si cimenta con la storia, realizza infatti Giulia Gonzaga, donna emblema del tempo passato che sembra anticipare i tratti salienti della modernità.
Nella serie delle Ninfe il corpo è affrontato secondo una nuova visione di design che conduce lo spettatore ad una visione prospettica futuristica e ricercata. Ne consegue un Pop Barocco con ibridazioni di classicismo che esplodono nella ricerca del colore.

Recensione della mostra “Tra sogno e nobiltà” a Palazzo Caetani di Fondi
Mostra Valentina Giannicchi - Invito copyTra sogno e nobiltà è una mostra di donne, che parla di donne, che racconta le donne, che rappresenta la donna. Una donna a volte reale, a volte sognata, evanescente, a volte nobiliare e “fuggitiva”.
La mostra si apre con la serie dei volti degli Onirici, prime opere della Giannicchi. Risalgono al 1997, sono volti pallidi, immersi in un paesaggio da sogno.  È il tema cupo e grandioso del sogno, tanto indagato e rifugiato nella pratica artistica. Se è vero che tutti i sogni sono sogni di comodità, ubbidiscono all’intento di continuare il sonno, anziché quello di svegliarsi (cit. S.Freud) allora gli Onirici sono la perfetta trasposizione grafica di questa difficoltà di varcare la vita vissuta. Le facce emergono a fatica dal fondo del sogno, da un paesaggio che appare rarefatto, evidentemente irreale. Nonostante il paesaggio provenga da un’idea mentale è attraverso di esso che l’artista riesce a dare una collocazione (seppur irrisoria e instabile) alla figurazione stessa.
Il registro cambia di fronte alle opere tangibili e reali della fortunatissima serie Bodyline 2006. È lo studio vero e proprio della corporeità della donna, nelle sue forme più concrete. Siamo al cospetto delle donne che fanno parte della vita di Valentina. Donne con l’anima di fuoco che il cielo ha dato loro, così le avrebbe potute apostrofare Stendhal ne “Il viaggiatore e le donne”. Interlocutrici pazienti e sensuali. Esistono nel flusso temporale con la loro vera identità, con le loro effettive caratteristiche, nelle loro sembianze, nella loro indole. Lo studio così analitico del corpo umano viene poi affrontato sempre più minuziosamente dall’artista. La serie Bodyline 2006 infatti comprende i cosiddetti Details, cioè la rappresentazione dettagliata di piccoli particolari: occhi e labbra ingigantiti sulla tela. Qui però lo sfondo è in dissolvimento, si sfalda sempre di più. Nella linea di design che contraddistingue il taglio stesso della raffigurazione appare come una tenda, un riempitivo, un motivo. L’attenzione è fissata attorno alle linee femminili.
Nelle Ninfe, serie più recente (2012/2013) il temperamento della pittura di Valentina Giannicchi cambia tono nuovamente. Ora le protagoniste indiscusse sono donne mitologiche, citazioni auliche. La virtuosistica Teti – la madre di Achille, le Pleiadi, le Oceanine. La forma è innovativa e affonda le sue radici nella sensualità e nella dolcezza dell’animo di Valentina. Una visione prospettica futuristica e ricercata per delineare figure appartenenti alla tradizione classica. Sono forme sinuose e si muovono in uno spazio che non esiste più. Lo sfaldamento dello sfondo si è infatti completato. Sono le stesse donne che creano quel momento spazio-temporale in cui risiedono.
Infine la Giannicchi torna alla memoria nella sua ultima opera, intitolata La Ninfa Fuggitiva in omaggio alla celebre nobildonna che abitò Palazzo Caetani: Giulia Gonzaga, contessa di Fondi. La fama della bellezza e dell’anima gentile della giovane sono state declamate da Ludovico Ariosto. L’episodio della sua tempestiva fuga dal territorio al saccheggio dei Turchi è testimoniato nell’egloga di Francesco Maria Molza “La ninfa fuggitiva”. Intorno alla sua figura si costruì un circolo scelto di intellettuali che aveva per oggetto di conversazione temi spirituali e religiosi: a Juan de Valdes ella ispirò l’opera “Alfabeto Cristiano”, alcuni sonetti vennero composti da Bernardo Tasso, tanti vollero corteggiarla. A ritrarre la Gonzaga furono i maestri più importanti della sua epoca: Tiziano Vecellio, Sebastiano Luciani detto del Piombo, il ferrarese Alfonso Lombardi ed altri. La Gonzaga fu contessa impegnata nella diffusione di idee pericolose per il cattolicesimo: bellissima e libera. Alla morte della donna, quando il pontefice Pio V fece sequestrare le sue carte, dichiarò che se le avesse viste prima l’avrebbe bruciata viva (cfr. M.T.Guerra Medici).
La Giannicchi si cimenta con la storia: una donna emblema del tempo passato che sembra anticipare i tratti salienti della modernità. Un viaggio tra sogno e nobiltà che si snoda e si apre perfettamente nel profilo snello, lineare di Giulia Gonzaga. Qui la donna è raffigurata nel piglio della sua nobiltà e allo stesso tempo lo sguardo che punta in alto evoca la fuga, la tensione all’infinito, il sogno. Nobile, libera e sognante: la Ninfa Fuggitiva. di Carla Fiorini

Recensione della Mostra “Valentina Giannicchi: Romantica Pop”
Non è certo facile inquadrare una corrente artistica. Un processo lungo e complicato che partendo da una genesi ha poi un suo sviluppo, quindi un apice e infine un declino. Sfugge così, inevitabilmente, anche il destino dello stile pop. Idea modernista dell’arte che ha dentro di sé architettura, moda, industrial design, poesia, musica, cinema. Grazie a questo approccio intricato e labirintico la cultura alta della storia dell’arte si coniuga magistralmente alla cultura popolare. Questo è un po’ quello che succede a Valentina Giannicchi: editor-blogger, architetto e industrial-designer, scrittrice, pittrice. Animo interdisciplinare e sfaccettato riesce ad inserire le sue vocazioni in tutti i suoi lavori, dal manuale al digitale: dalla carta disegnata alla grafica multimediale, dal libro al blog e infine la pittura perenne ed eterna sulla tela.
Emerge dalle pennellate l’Io di Valentina. Croci, bare e colori cupi che rievocano amarezza, indugio, paura. Il terrore della fine che ha però un filosofico telos nel sacro, quindi nell’essenza. Una prima fase che porta l’autrice a studiare il concreto, il tangibile, ciò che si può toccare. Il corpo: nasce la serie “Bodyline2006”, una mistura di architettura, precisione, disegno tecnico che preannuncia un assaggio pop che ha sapore di fumetto. È romantica Valentina e la sua è sensualità fumettistica. Quella sensualità che si fa iperbolica e si accentua nella serie delle “Ninfe”. Sono nuove icone pop intrise di storia, derivano infatti dalla mitologia del mondo classico. Resta la brillantezza dei colori pop e sembra prendere piede maggiormente la cifra stilistica dell’autrice: colli lunghi di bellezza parmigianesca, labbra di gloss, occhi pastosi languidi di modernità del XXI secolo. La linea grafica delle forme contrassegna chiaramente la mano di designer della Giannicchi.
Sicuramente pop le sue dame della “Disney”: hanno uno stretto legame con le immagini stereotipate della nostra infanzia. Sono veri e propri simboli pop moderni; la tavolozza utilizza le stesse tonalità e la stessa cromia dei cartoon, senza stravolgimento. Ne deriva un lessico figurativo noto a tutti, a favore di una lettura internazionale.
Le donne di Valentina Giannicchi sono spesso ritratte nei loro profili e si trasformano in visione eterea nell’opera intitolata “Morti bianche sul cantiere” opera in mostra per l’evento Inail “La sicurezza sul lavoro” nelle città di Frosinone, Sora e Cassino. Una donna quasi immaginativa, raffinata e diafana. La dilatazione del tempo si altera in stasi nella raffigurazione di argomenti impegnati, in un’atmosfera ferma, fissa e rarefatta si modella la pesantezza di un disagio della società. Il fondo omaggia la modernità di Tamara de Lempicka nei suoi grattacieli brillanti e colossali che nell’opera di Valentina hanno una ricercata opacità con l’intento di esprimere una crisi post-moderna. di Carla Fiorini
“Romantica Pop”, a cura di Carla Fiorini, 2 – 8 novembre, presso il Porticato Village – Fondazione Gianluigi e Stefano Proia, Corso della Repubblica 170, Frosinone. Inaugurazione 2 novembre ore 17.30. La mostra ospiterà anche l’artista Francesca Grossi.

 

 

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