La Minerva di Paola de Gregori

Nella tradizione romana Minerva è collegata alla dea greca Atena. Secondo la teogonia di Esiodo Atena è balzata fuori dal cervello di Giove armata, partorita in un cielo temporalesco, gravido di nubi e lampi. Il mito narra che il cielo si commosse alla sua nascita e che la Terra abbia tremato. Nella tradizione Atena è la personificazione della saggezza di Zues e della prudenza. Dea della strategia si narra vincesse tutte le guerre contro suo fratello Marte, dio della guerra, che a differenza è impulsivo e bellicoso. Protettrice dell’intelletto è la rappresentazione dell’intelligenza e dell’ingegno.

La tradizione rappresentata Minerva sempre in vesti seriose, con elmo e scudo, battagliera e fiera.

Nell’opera di Paola de Gregori, scultrice romana, che nel 2003 riceve il premio Minerva per la scultura una nuova accezione si apre nella visione della dea.

Minerva nella sua veste di donna. Minerva colta nell’intinità di togliersi l’elmo e la corazza, gli accessori che descrivono il ruolo e identificano la sua divinità . In una posizione suadente, quasi sexy, in tutto l’aspetto venusiano dell’esistenza.

Minerva bella, intelligente e donna nella sua specificazione di sesso femminile, in quanto delineneata nella linea di fessura vaginale.

La de Gregori denuda nella sua intimità la dea Minerva.

La de Gregori rende una dea donna, spogliandola di quegli elementi essenziali e funzionali che rendono una dea una divinità.

Un’opera, provocatoria, interessante e a suo modo eretica. Un’opera che merita un’analisi più profonda in quanto va a toccare tematiche scottanti: può la dea dell’intelligenza essere vanitosa?

Se pensiamo che il mito della guerra di Troia inizia quando la dea della discordia Eris lancia una mela sul banchetto in cui siedono Era, potente moglie di Giove, Atena dea della saggezza e Afrodite dea dell’amore con su scritto: “Alla più bella“. Visto che nessun dio si sente di scegliere l’eletta, il compito viene affidato ad un uomo: il bellissimo Paride. E quando Paride decide di regalarla ad Afrodite in cambio di Elena, la donna più bella del mondo, scoppia la guerra.

E se litigano le dee sul primato di bellezza, figuriamoci le donne.

Comunque sono sicura che al bachetto degli dei, dopo la zuffa, la mela è stata buttata via e subito dopo gli dei si sono seduti tutti insieme con patatine e pop corn a gustarsi  il grande spettacolo che solo gli uomini sanno offrire.


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