Intervista a Veruska Menna – autrice del romanzo “Flaminia”

veruska-menna-flaminia-archilady-menabòCome promesso eccola qui la mia intervista a Veruska Menna, attrice e insegnante di dizione, che lavora anche come formatrice nell’ambito della LIS.
L’intervista nasce dopo l’intensa lettura del suo ultimo romanzo intitolato FLAMINIA ed edito da Edizioni Rapsodia. Lo stile inconfondibile della scrittrice, così empatico e seduttivo, fonde la ritmica del teatro di prosa con la forza del linguaggio contemporaneo. La scrittura diventa più di una vocazione, è sublimazione della realtà attraverso la catarsi. Un registro personale e schietto allontana qualsiasi tipo di frattura linguistica creando invece il compromesso tra i fotogrammi delle dodici storie raccontate. E a questo punto la lettura è più che un piacere. 

1) Perché delle tante strade consolari la tua scelta è ricaduta proprio sulla Via Flaminia? 
Ho vissuto in un paese sulla via Flaminia per diversi anni, ed è proprio li che ho scritto i racconti. Il nome Flaminia inoltre permette il gioco tra il nome della strada e il nome del personaggio che si scopre nel finale.

2) Perché un tema così agghiacciante? Da dove nasce la volontà o l’urgenza di raccontare vite spezzate? Cosa ti ha ispirato?
L’ispirazione, come spiego nella premessa del libro, è nata casualmente, vedendo la foto di una donna su una croce lungo la Flaminia. Ho sentito che sarebbe stato bello parlare della sua vita, e visto che non la conoscevo, ne ho inventata una.
Mi rendo conto che non è un tema facile, che la morte è un tabù, ma proprio per questo mi sono sentita in dovere di parlarne. Spero nel mio piccolo di far riflettere qualcuno, di ridare la giusta importanza a questi deboli segni, sparsi lungo troppe strade. 

3) Qual è il messaggio che l’opera vuole lanciare?
Il messaggio è che basta poco per commettere un errore che può costare caro. E che basta poco per non commetterne.

4) Quale dei tanti personaggi è quello in cui l’autrice si rispecchia maggiormente?
Si racconta sempre ciò che si è. In ogni personaggio ci sono io. Quelli che mi somigliano di più sono due, ma non ve li dico. 

5) Veruska Menna è più scrittrice, attrice o professoressa di dizione?
Tutte e tre queste cose hanno a che fare con la parola. L’insegnamento mi permette di pagare le bollette, la scrittura è la mia catarsi, ma è il teatro la mia vera anima.

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6) Flaminia in tre aggettivi.
Difficile. Vero. Necessario.

7) Quali sono le tue letture del cuore?
Domanda difficile! Da quando ho imparato a leggere i libri sono stati compagni di viaggio necessari. Mi viene in mente “Caos Calmo” di Veronesi, “La vita segreta delle api” di Sue Monk Kidd, Moravia di cui ho letto tutto. E due autori che adoro e di cui non posso fare a meno: Fabio Bartolomei e Rossana Campo.

8) E’ sicuramente la fredda realtà della cronaca nera a giocare un ruolo primario in Flaminia: scrivere è una via d’uscita a tutto questo?
Scrivere è un modo per alleviare la pena dell’immobilità. Il libro nasce proprio con l’intento di andare oltre la cronaca e raccontare di vite vere, non di morti. Ma il progetto Flaminia è assai più ambizioso, e vuole diventare una messa in scena teatrale da portare nelle scuole superiori. Ho avuto la possibilità di fare un primo passo nel realizzarlo, con l’ausilio della polizia stradale, al liceo Garofano di Caserta. Vedere tanti ragazzi rapiti dai vari personaggi, è stata un’ esperienza molto forte e significativa. Sto cercando un modo per ripetere questa esperienza  anche in altre realtà scolastiche perché la scuola, che deve educare anche alla vita, e purtroppo è la grande assente.

9) Flaminia è un ritratto della realtà anche e soprattutto nel linguaggio e nel registro: quanto peso ha – secondo te  – la scelta di un linguaggio e di un registro che siano forti, schietti e coloriti come quelli di Flaminia?
Ho volutamente raccontato in modalità ogni volta diverse, come diverse sono le vite e le personalità che racconto. Si passa dal racconto in terza persona, al racconto in prima persona, al diario, passando per il delirio di una folle. Ma il mio stile di scrittura resta lo stesso. Impossibile non essere colorita, inevitabile usare parole forti. La vita reale è fatta anche di questo. 

10) Se ci sono, quali altri progetti futuri? 
Molti progetti legati a Flaminia, cose nuove che sto scrivendo e tanti sogni da realizzare. 

Un sentito ringraziamento, ancora una volta, di tutto cuore, a Veruska Menna. 


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